La sentenza della Corte di Cassazione sulla rimozione della canna fumaria di proprietà esclusiva di un condomino.

In questo approfondimento abbiamo deciso di soffermarci su una questione particolarmente delicata venuta alla ribalta in seguito ad una sentenza della Corte di Cassazione – la sentenza n. 15278/2023 – secondo cui la rimozione di una canna fumaria di proprietà esclusiva di un condomino non è materia sulla quale può deliberare l’assemblea di condominio.

La sentenza della Corte di Cassazione sulla rimozione della canna fumaria in condominio

Dopo un lungo e complesso iter fatto di processi e ricorsi, la Corte di Cassazione ha messo un punto sulla questione della rimozione di una canna fumaria specificando che “non spetta all’assemblea accollare ad uno o ad alcuni dei condomini la spesa necessaria per la rimozione di una canna fumaria dalle parti condominiali, sia pure in ottemperanza ad ordine della pubblica autorità, in quanto il collegio dei partecipanti non può ascrivere spese ai singoli, ove non ne sia accertata in sede giudiziale la responsabilità, che comporti l’onere individuale del relativo ripristino“.

Sintetizzando quanto espresso dalla Corte di Cassazione, la rimozione di una canna fumaria di proprietà di un condomino non è una materia sulla quale può deliberare l’assemblea di condominio in quanto, trattandosi a tutti gli effetti della rinuncia ad una servitù, il consenso deve essere espresso dal titolare del diritto reale. In caso di delega è necessario procedere con la forma scritta.

Si tratta evidentemente di un caso particolare e di una situazione sicuramente delicata che richiede una attenta valutazione da parte degli organi e dei professionisti competenti.

Gli aspetti da tenere in considerazione

Prima di procedere con la rimozione, quindi, è essenziale consultare le normative vigenti e rivolgersi ad un professionista prima di procedere con i lavori. È necessario, come abbiamo visto, muoversi con cautela e verificare se ci siano restrizioni o requisiti specifici che si devono tenere in considerazione per evitare di ritrovarsi in situazioni spinose, difficili da gestire e complesse da risolvere. E, come abbiamo visto, nel caso in cui la canna fumaria sia di proprietà esclusiva di un condomino, l’assemblea di condominio non ha la possibilità di deliberare.

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